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L' antidoto al Blue Monday: il rosa, quello del cioccolato

Il cioccolato nelle nuova tinta tanto amata dai social per combattere il giorno più "triste" dell'anno

Prodotto Consumo Consigli 18 gennaio 2021

Oggi è il Blue Monday, il giorno "più triste dell'anno", identificato quasi per scherzo nel 2005 da uno psicologo dell'Università di Cardiff, Cliff Arnall, calcolando una serie di variabili, tra cui la distanza dalle vacanze, le condizioni meteorologichee il senso di colpa per i soldi spesi durante le festività natalizie.

E quando il barometro del nostro umore scende pericolosamente sotto soglia, unito all'inevitabile umor nero dell'inizio della settimana lavorativa, nulla di meglio che viziarsi con il comfort food per eccellenza, una iniezione di serotonina pura che ci riporti il sorriso: il cioccolato, in una nuova variante che vi proponiamo (anzi, fateci sapere cosa ne pensate!), quella del cioccolato rosa.

Il cioccolato rosa, di cui si parla tanto da quando è stato presentato un paio di anni fa, è infine arrivato in Italia. Da qualche tempo lo si trova sotto forma di cioccolatini e barrette, ed è già diventato protagonista di campagne a carattere sociale: a Milano, per esempio, il maître chocolatier Davide Comaschi ha realizzato uno speciale panettone a tiratura limitata, dalla glassa di cioccolato rosa, il cui ricavato va a sostegno della Lega Italiana per la Lotta ai Tumori.

Una novità così, nel mondo della cioccolata, non si vedeva dagli anni ‘30 del secolo scorso, quando in Svizzera si iniziò a produrre il cioccolato bianco. Barry Callebaut, uno dei maggiori produttori mondiali di cioccolato e prodotti a base di cacao, nel 2017 ha annunciato la nascita del "quarto cioccolato" (dopo il fondente, il cioccolato al latte e quello bianco, appunto) e ha battezzato il nuovo prodotto ruby chocolate.

La notizia ha fatto il giro del mondo. Il merito è soprattutto dell’impatto visivo del nuovo cioccolato: un rosa molto intenso che ha conquistato l’attenzione del pubblico e degli addetti ai lavori ancor prima che fosse possibile assaggiarlo.

Per come lo ha descritto la Barry Callebaut, il ruby chocolate sa ovviamente di cioccolato, ma ha aromi che, come il colore, ricordano i frutti di bosco, e la sua dolcezza delicata è arricchita da note acidule. Tuttavia i produttori assicurano che il cioccolato rosa è puro cioccolato, senza aggiunta di bacche, aromi o coloranti.

Il “quarto cioccolato” è il risultato di tredici anni di ricerca e selezione che la Barry Callebaut ha portato avanti insieme alla Jacob University, un istituto privato tedesco, su una qualità particolare di fava di cacao: il ruby cocoa bean, di colore rosso rubino. Come tutta la cioccolata, anche quella rosa nasce da un naturale processo di fermentazione e segue le stesse fasi di produzione del cioccolato tradizionale, rilasciando però la caratteristica massa color rubino.

Dal 2018 il ruby chocolate è entrato in commercio in molti Stati, portando una ventata di novità nelle pasticcerie e anche tra i prodotti destinati alla grande distribuzione. Barry Callebaut, infatti, è un’azienda B2B (business to business): significa che vende i suoi prodotti ad altre aziende, tra cui molti dei marchi che si trovano tra gli scaffali dei supermercati, che non aspettavano altro. Ma la ricetta del cioccolato rosa, come nelle migliori tradizioni, è segreta.

Il nuovo ruby chocolate arriva sul mercato in un momento storico quanto mai propizio: se la moda del decennio è quella di spettacolarizzare il cibo sui social network, una nicchia particolare del food porn è riservata al cibo colorato in modo insolito, e molto scenografico. Tra i fenomeni più eclatanti di questa ondata di colori anomali, ricordiamo gli hamburger di pane nero e l’uso creativo di coloranti alimentari per sfornare torte e dolci arcobaleno.

Naturalmente inserito in questo trend fin dal suo debutto, il ruby chocolate ha oltretutto la fortuna di essere del colore giusto. Da un paio di anni il Millennial Pink, un rosa soft molto usato, e soprattutto molto fotografato, si è imposto come il colore-bandiera di una generazione e si è guadagnato anche degli articoli di approfondimento su giornali e riviste. È una gamma di rosa dalle tonalità fredde, sobrie, che si è lasciato alle spalle la connotazione di colore frivolo, da ragazzine: al contrario, è ormai riconosciuto come tinta intellettuale. È sempre più presente anche nel design, dai mobili shabby chic alle copertine dei libri e, soprattutto, funziona tantissimo su Instagram.


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