Ravenna Festival

Ravenna, dal 31 maggio al 13 luglio 2025

Un grande spettacolo diffuso con un cartellone che spazia tra classico, contemporaneo e contaminazioni tra generi

Questo progetto è sostenuto dall'1% della spesa a marchio Coop dei nostri soci

Il progetto

"Donde hay música no puede haber cosa mala”: dove c’è musica non può esserci nulla di male. La celebre frase tratta dal Don Chisciotte di Cervantes ispira la 36ª edizione del Ravenna Festival dal 31 maggio fino al 13 luglio, con oltre cento alzate di sipario e più di mille artisti coinvolti. Un invito a credere nella forza civile, spirituale e creativa della musica e delle arti performative, capaci di tenere aperto il dialogo anche nei tempi più difficili.

Il cartellone del festival si apre con il concerto di Riccardo Muti con l’Orchestra Cherubini e il violinista Giuseppe Gibboni, mentre nei giorni successivi, sempre Riccardo Muti guida un coro immenso – oltre 3.000 adesioni da tutt’Italia – nel progetto “Cantare amantis est”, lezioni e prove su pagine verdiane. La rassegna continua sul versante sinfonico con direttori Zubin Mehta e Daniel Harding, ma non mancano pagine contemporanee come quelle di Heiner Goebbels e Max Richter.
Il programma continua in queste settimane con spettacoli tra classico e contemporaneo, come “Notte Morricone” del Centro Coreografico Nazionale/Aterballetto, la grande interprete e cantautrice statunitense Cat Power che canta Bob Dylan, o “The Passion of Octavius Catto” di Uri Caine, dedicato a un eroe dimenticato dei diritti civili afroamericani, ucciso nel 1871. Malika Ayane si esibirà in versione sinfonica, mentre Enrico Rava e Stefano Bollani porteranno il loro jazz raffinato al Pavaglione di Lugo.

Il coraggio, tema centrale di questa edizione, si declina in molte forme: da quello epico del Bhagavadgītā alla follia idealista di Don Chisciotte, dal pacifismo di Lisistrata – portata in scena con un cast di adolescenti campani – al ritratto poetico di Anita Garibaldi, celebrata nell’opera di Gilberto Cappelli in scena alla Fattoria Guiccioli.

Sabato 28 giugno, a Palazzo San Giacomo di Russi va in scena “La lunga notte irlandese”, l’appuntamento sostenuto da Coop Alleanza 3.0: una festa di musica e tradizioni, con tre straordinari protagonisti della scena folk celtica: Derek Hickey, leggendario fisarmonicista, Mick O’Brien, maestro delle uilleann pipes (le tipiche cornamuse irlandesi), e Ciara Ní Bhriain, giovane violinista e cantante dal timbro intenso e coinvolgente.

Anche i luoghi del festival raccontano la sua vocazione diffusa: alle basiliche monumentali si affiancano piazze, palazzi e paesaggi della Romagna. E ancora: teatro d’autore, performance site-specific, contaminazioni tra folk, jazz, classica e suoni contemporanei. Il Ravenna Festival continua a proporsi come una delle esperienze culturali più ricche e trasversali d’Italia, capace di intrecciare arte e impegno civile, ricerca e memoria, festa e riflessione. Perché davvero, come scrive Cervantes, là dove c’è musica non può esserci alcun male.

Info, biglietti e agevolazioni su www.ravennafestival.org. Biglietti per gli spettacoli a pagamento a tariffa
ridotta per i soci Coop.

Le edizioni passate 

2024

"E fu sera e fu mattina": scegliendo per titolo le parole che nella Genesi marcano il succedersi dei giorni della Creazione, la XXXV edizione di Ravenna Festival ha riflettuto sugli effetti del cambiamento climatico sul nostro pianeta, adottando nuove pratiche ecosostenibili per lo spettacolo dal vivo, ma anche sul valore della creatività come risorsa per comunità inclusive e multiculturali.

"E fu sera e fu mattina": scegliendo per titolo le parole che nella Genesi marcano il succedersi dei giorni della Creazione, la XXXV edizione di Ravenna Festival ha riflettuto sugli effetti del cambiamento climatico sul nostro pianeta, adottando nuove pratiche ecosostenibili per lo spettacolo dal vivo, ma anche sul valore della creatività come risorsa per comunità inclusive e multiculturali.

Un programma come sempre ricchissimo di appuntamenti di grande livello, tra i quali segnaliamo quello sostenuto da Coop Alleanza 3.0, ovvero il concerto "La Lunga notte del Balfolk" che ha celebrato la ricchezza e la diversità delle tradizioni musicali popolari europee. Un'occasione per viaggiare attraverso i suoni e le danze del continente, dall'est all'ovest, in programma il 6 luglio alle 21.30 al Palazzo San Giacomo di Russi.

Alla terra del Festival, la Romagna colpita nel 2023 dalla disastrosa alluvione, è stata dedicata “Romagna in fiore”, rassegna solidale e green che ha portato concerti gratuiti in molti dei territori danneggiati, tra i quali La Torraccia, della cooperativa C.A.B. TER.RA. – che ha sacrificato un’ampia porzione dei propri terreni da coltura per far defluire le acque che minacciavano la città di Ravenna.

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2023

Il centenario della nascita dello scrittore Italo Calvino e Le città invisibili devono aver offerto alla XXXIV edizione di Ravenna Festival - cui è stata dedicata questa edizione - il pretesto per riflettere sulla duplice natura dell’organismo “città”: emblema della comunità umana e immagine della sua crisi, dove l’individuo sbiadisce nella massa e il progresso raggiunge il suo apice consumistico e globalizzante.

Il centenario della nascita dello scrittore Italo Calvino e Le città invisibili devono aver offerto alla XXXIV edizione di Ravenna Festival - cui è stata dedicata questa edizione - il pretesto per riflettere sulla duplice natura dell’organismo “città”: emblema della comunità umana e immagine della sua crisi, dove l’individuo sbiadisce nella massa e il progresso raggiunge il suo apice consumistico e globalizzante.
Sempre in bilico fra distopia e utopia, la città è l’unità di misura della nostra civiltà. Per un Festival che da sempre trova nella composita identità della città e del territorio il punto di partenza e la destinazione dei propri itinerari, la riflessione sulla dimensione invisibile della città è stata inevitabile.

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2022

Dal 1° giugno al 21 luglio, le parole con cui Pasolini descrisse il folgorante incontro con le Sonate per violino di Bach hanno disegnato un fil rouge non solo musicale che ha coinvolto artisti come Giuseppe Gibboni, Accademia Bizantina, Elio Germano.

Dal 1° giugno al 21 luglio, le parole con cui Pasolini descrisse il folgorante incontro con le Sonate per violino di Bach hanno disegnato un fil rouge non solo musicale che ha coinvolto artisti come Giuseppe Gibboni, Accademia Bizantina, Elio Germano.
La polarità fra umano e divino espressa dal titolo ha dato inoltre l’occasione di esplorare i molti volti del sacro con le rappresentazioni su S. Francesco e S. Agostino per la Basilica di S. Vitale, The Canticles di Britten con Ian Bostridge, la Messa Arcaica di Battiato, Riccardo Muti che guida la sua Orchestra Cherubini e nel concerto finale, tra gli ospiti anche Gidon Kremer, Christoph Eschenbach, Jordi Savall, i 100Cellos di Giovanni Sollima ed Enrico Melozzi, PFM, Diana Krall, La Rappresentante di Lista e – per la sezione danza – il Béjart Ballet Lausanne, la Hofesh Shechter II e una serata omaggio a Micha van Hoecke.

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2021

È stata una dedica d’amore quella della XXXII edizione di Ravenna Festival, che ha tratto ispirazione dal VII centenario della morte di Dante: per due mesi, dal 2 giugno al 31 luglio, e con la programmazione autunnale, “Dedicato a Dante”, ha proposto oltre 120 spettacoli, pianeti e satelliti che hanno ruotato attorno al sole centrale del Poeta e del suo capolavoro ma hanno seguito anche altre e più eccentriche orbite.

È stata una dedica d’amore quella della XXXII edizione di Ravenna Festival, che ha tratto ispirazione dal VII centenario della morte di Dante: per due mesi, dal 2 giugno al 31 luglio, e con la programmazione autunnale, “Dedicato a Dante”, ha proposto oltre 120 spettacoli, pianeti e satelliti che hanno ruotato attorno al sole centrale del Poeta e del suo capolavoro ma hanno seguito anche altre e più eccentriche orbite. E in esclusiva per Ad alta voce e il suo pubblico, abbiamo intervistato Tosca, ospite del Festival: cantante, attrice, artista eclettica con un’innata propensione alla ricerca e alla sperimentazione, già ospite della rassegna l'anno scorso, ci ha raccontato cosa rappresenta per lei la musica, il connubio con altre forme di creatività, del ruolo delle donne nel mondo artistico e musicale.

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