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10 curiosità (e miti da sfatare) sull’olio extravergine di oliva

Alleato della salute, ottimo sulle nostre tavole e complice della tua bellezza: lo usiamo tutti i giorni, ma sappiamo proprio tutto sull’olio evo?

Prodotto Consumo Consigli 24 gennaio 2018

L'ulivo ha una storia lunga almeno settemila anni: la coltivazione nasce in Medio Oriente, dove l’olio d’oliva era utilizzato come unguento per la pelle e olio per le lampade. I romani diffusero la pianta in tutti i territori conquistati, addirittura imponendo il pagamento dei tributi sotto forma di olio d’oliva, proprio per il suo valore. Con la caduta dell’impero romano, anche la coltivazione dell’olivo cadde in disgrazia: per centinaia di anni gli unici a possedere degli uliveti furono i monaci, che utilizzavano il prezioso succo durante le funzioni liturgiche. Ma è nel Rinascimento che finalmente il re dei condimenti viene riscoperto e diffuso in tutta Europa: pensa che l'olio d’oliva ha raggiunto le Americhe insieme a Cristoforo Colombo nel 1492… ovviamente stivato nella pancia lignea della Nina, della Pinta e della Santa Maria!

Oggi l’olio extravergine, il migliore tra gli olii di oliva, è un ingrediente insostituibile sulle nostre tavole: a crudo sul pane appena sfornato, soffritto con cipolla, carota e sedano insieme a carni e succosi arrosti, in alternativa allo strutto o all’olio di semi per una croccante frittura. Ma i suoi benefici non si limitano alla cucina, perchè l’olio evo è anche un potente alleato della tua bellezza e della tua salute: puoi utilizzarlo come struccante per gli occhi, per favorire la rasatura della barba, come lenitivo nelle dermatiti da pannolino dei neonati, per curare le infezioni all’orecchio, persino nel trattamento dei pidocchi.

Non è ancora abbastanza? Ecco 10 curiosità, per svelarti tutti i segreti dell’olio extravergine:

  1. Perchè l’olio si chiama “extravergine”? L'attributo "vergine" sta a indicare che il processo estrattivo viene effettuato esclusivamente con metodi meccanici, senza l'utilizzo di solventi, a differenza di molti olii di semi. Nella classificazione degli olii troviamo l’olio extravergine (con acidità inferiore allo 0,8%), l’olio vergine (con acidità fino al 2%) e l’olio lampante, che è non commestibile, molto acido e sgradevole al gusto e all’odore. Quest’ultimo termine deriva da “lampada”, perché veniva utilizzato nei lampioni per illuminare le strade. Il Salento, con il suo olio lampante, ha illuminato Londra per oltre cinquant’anni!
  2. I migliori contenitori per l’evo non sono, come si potrebbe pensare, quelli di terracotta, ma quelli in acciaio inox o in vetro opaco, che evitano l’ossidazione alla luce della clorofilla, responsabile del caratteristico colore verde. Inoltre, se è meglio privilegiare contenitori con il fondo e l’imboccatura più stretti rispetto al centro per ridurre il contatto con i residui che si depositano sul fondo e con l’aria, sono invece assolutamente da evitare quelli in materiale sintetico, perché trasmettono facilmente l’odore all’olio, rovinandone completamente la fragranza
  3. Quante olive servono per produrre 1 kg di olio extra vergine? Come minimo 5 kg: infatti il prodotto ottenuto corrisponde circa al 20% del peso della materia prima, con variazioni che dipendono dal calibro dei frutti, dall’epoca di raccolta, dall’andamento stagionale, dall’annata, dal sistema di estrazione, e così via
  4. L'olio più costoso del mondo ha un prezzo che varia da 200€ per una bottiglia da mezzo litro a 11.000€ per un confezionamento personalizzato. È il greco Lambda, etichettato come "extravergine ultra premium" ed estratto da una miscela segretissima di olive Koroneiki e Kolovi: insomma, un oggetto di lusso più che un semplice alimento
  5. Il rimedio delle nonne di deglutire un po’ di olio e miele come lenitivo per la gola ha basi scientifiche: infatti l’evo contiene l’oleocantale (responsabile del pizzicore e della nota pungente che si avverte in gola quando lo si degusta), una sostanza dalla spiccata azione antinfiammatoria, molto simile all’ibuprofene. Cinquanta grammi di olio al giorno equivalgono al 10% della dose di ibuprofene raccomandata come antidolorifico per gli adulti
  6. L’olio extravergine è anche complice della salute dei nostri amici a quattro zampe: aggiunto al cibo del cane favorisce infatti la flessibilità delle sue articolazioni, previene il declino cognitivo dell’animale e rende più lucido e morbido il suo pelo, mentre qualche goccia nell’umido impedisce che si creino i fastidiosi boli di pelo nello stomaco del nostro gatto
  7. Ad ogni frutto, il suo momento ideale per coglierlo: la fase perfetta per le olive è quella dell’invaiatura, cioè quando perdono il colore verde e iniziano ad assumere un colore nero-violaceo. Ma non solo: raccogliendo le olive a maturazione iniziale (fine ottobre, inizio novembre) si ottiene un olio dal sapore fruttato, più amaro e piccante perchè più ricco di polifenoli, e più salutare perchè carico di proprietà antiossidanti
  8. C’è stato un blackout nel quartiere e sei senza torce o candele? Niente paura, puoi costruirti facilmente una lampada ad olio anche se non sei MacGyver. Prendi una bottiglietta in vetro, tipo quella dei succhi di frutta, o una scatoletta di metallo larga (come quella del tonno), riempila d’olio, fai un piccolo foro sul tappo e inserisci ben saldo uno stoppino o un pezzo di stoffa: quando sarà completamente imbevuto d’olio, accendi la tua lampada e sarà pronta per illuminare la stanza!
  9. Perchè i degustatori professionisti, al momento dell’assaggio, usano un bicchierino blu invece che trasparente? Per non lasciarsi influenzare dal colore, che non determina la qualità dell’olio, dipendente esclusivamente da fattori come il tipo di materia prima, il grado di maturazione e il processo di estrazione
  10. Prima spremitura o spremitura a freddo? Non ti fare ingannare: alcuni termini usati sulle etichette di olio d’oliva sono anacronistici; in questo caso la dicitura deriva dall’antica consuetudine di utilizzare la pressa per ottenere l’olio, mentre oggi per lo più vengono usate le centrifughe
     

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