Coltiviamo foreste blu

Coop e LifeGate lanciano il progetto per “riforestare” e tutelare tratti di posidonieti lungo le coste italiane

È una pianta superiore, e non un'alga, che vive in mare. Ha radici, fusto, fiori, frutti, e le sue foglie lunghe e sottilissime creano praterie sottomarine dove l’acqua si riempie di ossigeno, i pesci si corteggiano, vivono microscopici animali acquatici, le onde e le correnti rallentano. Che cos’è? Non molti la conoscono, anche se spesso a fine estate, nelle spiagge dove l’acqua è più pulita, ci è capitato di vederne le foglie secche appallottolate sul bagnasciuga: è la posidonia oceanica, una delle abitanti più umili e preziose del nostro mare.

Le distese di posidonia si chiamano posidonieti e sono così importanti per l’ecosistema da essere state definite i polmoni del Mediterraneo: assorbono il doppio dell’anidride carbonica rispetto alle foreste; producono ossigeno, visto che ogni metro quadrato di prateria marina ne rilascia da 14 a 16 litri al giorno; favoriscono la biodiversità animale, ospitando molti altri organismi; stabilizzano i fondali sabbiosi e riducono l’erosione delle coste, limitando l’impatto sulle spiagge del moto ondoso. Un toccasana, dunque, per contrastare gli effetti del cambiamento climatico, da conoscere e preservare al pari dei boschi sulla terra.

Eppure, pur essendo protetti e classificati come habitat prioritari, nei decenni scorsi i posidonieti hanno iniziato a regredire in molti punti del Mediterraneo: si stima che negli ultimi 50 anni la loro superficie sia
diminuita di oltre il 30%
. Le principali minacce alla salute delle posidonie sono le attività umane come l'utilizzo delle reti a strascico, gli ancoraggi selvaggi delle imbarcazioni, l’inquinamento da idrocarburi e le sostanze chimiche riversate in mare, che rendono le acque più calde e torbide e si aggiungono agli effetti del cambiamento climatico.

Arrivano i giardinieri del mare

Se per arginare la crisi del clima occorre piantare miliardi di alberi, come invoca il neurobiologo vegetale Stefano Mancuso, perché non fare lo stesso in mare, proteggendo e ripristinando le foreste blu? A sollevare il tema ed a riforestare, tutelare e monitorare le posidonie punta ora il progetto Foresta Blu di Coop con LifeGate, realtà punto di riferimento in Italia per l’informazione, la consulenza e la formazione sulla sostenibilità: una nuova tappa delle attività per far respirare la terra lanciate nel 2021 da Coop con la piantumazione di 10 mila alberi e seguito ideale della campagna “Un mare di idee per le nostre acque”, che ha disseminato decine di Seabin, i cestini mangia-plastica, nei mari italiani.

Questo mese si parte con la riforestazione di 200 metri quadrati di posidonia oceanica nell’area marina protetta dell’isola di Bergeggi, sulla costa ligure vicino Savona, con la collaborazione dell’Università di Genova e dell’ISSD (International School for Scientific Diving), associazione no profit che è anche la prima scuola italiana di formazione di ricercatori scientifici subacquei. Un team di esperti che, con pinne e bombole, nei prossimi mesi si trasformeranno in giardinieri del mare. Dopo la piantumazione sarà l’Università di Genova a monitorare nel tempo la ripresa delle nuove piante, protagoniste di un ciclo di vita segreto e affascinante.

Destinazione Elba e Puglia

La tappa successiva di Foresta Blu Coop sarà, da settembre, nell’arcipelago toscano, all’isola d’Elba: aree marine non protette dove sono possibili ancoraggio e pesca a strascico, arcinemici della nostra preziosa piantina. Qui si punterà a individuare le praterie sottomarine in regressione dove collocare i campi boa, dove offrire ai natanti ancoraggi sicuri senza intaccare i fondali. Il primo passo per dare una chance al posidonieto di “guarire”, a cui seguirà la riforestazione di altri 100 metri quadrati di foresta blu dell’isola. Diversa la situazione sull’altra sponda della penisola, dove le praterie di posidonia sono localizzate soprattutto in Puglia. Qui Coop attiverà a breve un progetto specifico, al quale parteciperanno anche alcuni ricercatori dell’Università di Bari, sul monitoraggio di alcune aree in cui, nella regione, i posidonieti vanno regredendo e richiedono urgenti misure di tutela.

A vele spiegate per la biodiversità

Per proteggere e fare crescere nuove foreste blu, il progetto mira anche a sensibilizzare i soci Coop e tutti i cittadini sul tema, per conoscere e rispettare la biodiversità marina proprio a partire dalla tutela della posidonia. Anche i consumatori e i soci Coop possono fare la propria parte: dall’8 giugno e fino all’8 settembre, in occasione della Giornata Mondiale sugli Oceani, nei negozi saranno in vendita piantine di sansevieria e un euro per ogni piantina sosterrà i costi del progetto.

A veleggiare in nome delle foreste blu sarà anche la Anywave, la barca sostenuta da Coop che farà tappa in regata a Napoli, Livorno, Genova, Ancona, Trieste, Venezia e Brindisi come testimone di buone pratiche ambientali. La Anywave diventerà luogo di incontro e di racconto della biodiversità marina: durante e dopo le regate, scienziati, biologi marini, sportivi, amministratori locali e attivisti saliranno a bordo per raccontare il "loro" mare, anche con riprese video e foto che alimenteranno l’attenzione sul tema.

A settembre a salpare sulla Anywave, per un’uscita didattica nella zona del Conero, saranno anche 10 ragazzi della community di giovani che da aprile sono impegnati nel progetto Sea Explorers, organizzato da Coop con l’European Institute of Innovation for Sustainability (EIIS), istituto che si occupa di educazione, formazione e innovazione in sostenibilità. L'idea di fondo dell'iniziativa nasce dal desiderio di formare giovani consapevoli, che magari accompagnino altre persone in acqua a osservare la flora e la fauna marina, e spieghino loro quali sono le specie più importanti per l'ecosistema, quelle minacciate e perché. Un po' come gettare un seme per generare consapevolezza.


Ph.credits Pietro Formis


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