Come ci è finito il dentifricio dentro a un tubetto?

L’idea che ha fatto diventare l’igiene orale un’abitudine quotidiana

Prodotto Consumo Consigli 07 maggio 2018

Oggi abbiamo una vasta scelta di dentifrici per tutti i gusti e per tutte le necessità, dal dentifricio sbiancante a quello per denti sensibili, per grandi e per bambini, alla menta e così via, ma lavarsi i denti non è sempre stato così facile, e soprattutto, non è mai stata un'abitudine tanto diffusa come ai nostri tempi.

Che lavarsi i denti fosse importante, l'uomo l'aveva capito da molto tempo. Per migliaia di anni abbiamo usato delle polveri abrasive: venivano strofinate sui denti con le dita, con dei panni, con foglie o rametti (anche lo spazzolino è un'invenzione abbastanza recente). Le prime tracce di prodotti per l'igiene orale risalgono all'antico Egitto: si usava una miscela a base di polvere di pietra pomice e gusci d'uovo. I Romani ci aggiunsero ossa frantumate e gusci d'ostrica, e pare masticassero una resina aromatica per combattere l'alito cattivo. In tempi più recenti sono state usate diverse polveri, anche fatte in casa usando gesso e mattoni, ed era molto raccomandato l'uso della polvere di carbone.

Tuttavia lavarsi i denti non è mai stata una pratica molto comune, fino a un paio di secoli fa; e non era neanche tanto piacevole.

Il dentifricio così come lo conosciamo oggi, cremoso e dal sapore gradevole, è stato inventato negli Stati Uniti negli anni '70 dell'Ottocento dal dottor Washington Sheffield, un dentista di New London, in Connecticut. Il dottore mise a punto una crema che usava per i suoi pazienti, a cui nel tempo ha aggiunto estratti di menta, che lasciava un alito fresco e gradevole. I pazienti apprezzarono l'invenzione e iniziarono a chiedere dei campioni, e così il dottore, insieme a suo figlio Lucius, anch'egli dentista, avviò la Sheffield Dentifrice Co e iniziò a produrre la Dr. Sheffield's Crème Dentifrice.

La crema dentifricia del dottor Sheffield era venduta in vasetti di ceramica in cui si intingeva lo spazzolino. Sebbene fosse un grandissimo passo avanti nel mondo dell'igiene dentale, non era proprio il massimo dell'igiene, soprattutto perché il vasetto era familiare e ci infilavano lo spazzolino tutti i membri della famiglia.

L'idea di mettere il dentifricio in un tubetto fu di Lucius T. Sheffield, il figlio del dottore. Il giovane dentista dopo la laurea andò per un anno a Parigi, per studiare e fare pratica in odontoiatria. Durante le sue passeggiate lungo la Senna, il ragazzo osservò i pittori parigini spremere i colori ad olio sulla tavolozza da comodi tubetti, e pensò che tubetti come quelli sarebbero stati ideali per spremere la crema dentifricia di suo padre sugli spazzolini.

Il dottor Sheffield e suo figlio lavorarono all'idea e dal 1893 iniziarono a produrre i primi tubetti di dentifricio: erano aperti nell'estremità più larga, da cui venivano riempiti, e assicurati con una chiavetta che serviva anche ad avvolgere il tubo e spremerlo. Fu un successo imitato subito da Colgate, che all’epoca aveva già il dentifricio, ma solo in vasetto.

L'uso delle polveri è rimasto comunque il modo di lavarsi i denti più comune almeno fino alla Seconda Guerra Mondiale. La grande diffusione del dentifricio arrivò quando l'esercito americano sollecitò i suoi soldati in Europa a lavarsi i denti per avere sempre sorrisi smaglianti nelle fotografie: vennero distribuiti tubetti in abbondanza a tutti i soldati e il tubetto diventò famoso anche da noi.

Se non fosse stato per quelle passeggiate a Parigi di Lucius T. Sheffield, probabilmente ci laveremmo i denti ancora con polveri abrasive dal sapore sgradevole. Ricordiamocelo, la prossima volta che per pigrizia non avremo voglia di lavarci i denti. Laviamoci i denti almeno due volte al giorno, e poi facciamo un bel sorriso: poteva andarci peggio.

 

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