Allegria Vs Allergia

Quali sono le razze di gatti più adatte alle famiglie con allergia a Micio

Amici di casa Animali Consigli 29 aprile 2020

L’Italia è un popolo di pet lover: tanti animali domestici quanti esseri umani. Sono infatti circa 60 milioni i cuccioli di casa, diventati parte integrante della famiglia. Cani, gatti, criceti, conigli e porcellini d’India sono i nostri amici, ma a volte la loro vicinanza può scatenare reazioni allergiche. Ricerche internazionali dimostrano come a livello mondiale sia allergica ad animali una percentuale di popolazione che varia dal 10 al 20 per cento, mentre in Europa il dato è ancora più alto: si stima che oltre un soggetto su quattro sia allergico al cane o al gatto. Vediamo più nel dettaglio le cause e le soluzioni per l’allergia nei confronti dei nostri amici gatti.

Cosa intendiamo quando parliamo di allergia?

L’allergia è una reazione del sistema immunitario verso un allergene, ovvero una sostanza normalmente innocua ma erroneamente considerata pericolosa. Le parti dell’organismo tipicamente coinvolte in questa reazione sono quelle che vengono per prime a contatto con le particelle degli allergeni in sospensione nell’aria: le mucose nasali, gli occhi, i bronchi e in molti casi anche la pelle. Nessuno di noi nasce allergico agli animali. Sono due i fattori che possono contribuire a innescare l’allergia: la predisposizione e l’esposizione. Esistono dei soggetti che sono geneticamente predisposti e che se vengono esposti all’allergene hanno un rischio molto più alto di diventare allergici.

Sfatiamo un mito: non si è allergici al pelo del gatto

L’allergene più importante che scatena l’allergia a Micio è Fel d 1 Felis domesticus 1 presente nella saliva e nelle secrezioni delle ghiandole sebacee. Nel linguaggio comune si dice “essere allergici al pelo del gatto” perché, vista la sua igiene puntigliosa, l’animale è portato a trascorrere diverse ore al giorno a leccarsi il pelo, andando a depositare gli allergeni su di esso. I peli possono fungere da veicolo per le particelle allergeniche, facilitandone il trasporto e la diffusione, da qui il falso mito dell’allergia al pelo.

Cosa fare

Dopo questa rivelazione appare ovvio come le pulizie di casa possano essere un fondamentale alleato. Attenzione però perché soprattutto quando usiamo scopa e strofinacci, gli allergeni possono sollevarsi dalle superfici, rimanere nell’aria ed entrare in contatto con occhi, naso e pelle. L’igiene personale è un aspetto fondamentale, lavarsi le mani dopo ogni contatto: portarsi le mani al volto dopo aver accarezzato il cane o il gatto favorisce il contatto del naso o degli occhi con gli allergeni.

I sintomi

Tendenzialmente la reazione del sistema immunitario riguarda, come detto, tre aree: occhi e naso, pelle, sistema respiratorio. Rispettivamente possiamo avere patologie correlate all'infiammazione degli organi coinvolti, quindi rinite e congiuntivite. Queste due condizioni si presentano spesso associate (oculorinite allergica): starnuti, naso che cola, arrossamento e prurito agli occhi, lacrimazione. La seconda area coinvolta, la pelle, può manifestare orticaria e dermatiti allergiche da contatto; nel primo caso si hanno tipicamente arrossamento, prurito e pomfi (lesioni del tutto simili alle punture di zanzara), mentre nel secondo caso si hanno eczemi. Infine nella terza area, l’apparato respiratorio, l’inalazione degli allergeni può scatenare episodi asmatici: difficoltà a respirare, senso di oppressione al petto, respiro rumoroso e sibilante, spesso accompagnato da tosse stizzosa. Sono i sintomi più seri legati ad un episodio acuto di asma dovuto alla presenza di un animale.

Cosa fare se scopriamo di essere allergici al nostro Micio

Di fronte a un sospetto di allergia, è sempre buona norma parlare con il medico di base che, nel caso lo ritenga utile, potrà consigliare una valutazione allergologica. Una volta constata l’allergia non rassegnatevi a vivere con il raffreddore, ma soprattutto non abbandonate Micio perché ci sono dei comportamenti e delle strategie da adottare che possono aiutare. Ecco qualche esempio:

  • Definiamo in casa zone off limits per il nostro animale dove non può entrare e che rimangono chiuse (ad esempio le camere da letto). In questo modo avremo alcune stanze “solo per noi” in cui la presenza di allergeni sarà bassa (certo, non nulla: sarebbe impossibile)
  • Eliminiamo soprammobili e tappeti: facilitano l’accumulo di allergeni
  • Ci cambiamo e laviamo dopo ogni contatto prolungato con l’animale
  • Utilizziamo depuratori d’aria di elevata qualità ad alta efficienza, ovvero certificati contro la diffusione di allergeni
  • Per le pulizie di casa, utilizziamo aspirapolveri con filtro ad alta efficienza Hepa
  • Ci procuriamo prodotti antiallergici da applicare su pelo dell’animale: tratta di lozioni, testate per non esser dannose alla loro salute, da applicare sul pelo che limitano la diffusione degli allergeni
  • Laviamo il nostro amico a quattro zampe una volta a settimana

Cosa fare se siamo allergici ma vogliamo la compagnia di un nuovo Micio

Rispettando tutte le accortezze di cui abbiamo parlato c’è un’altra opzione per tutti quelli che sanno già di essere allergici ma non vogliono rinunciare alla dolcezza e all’allegria di avere un gatto per casa: la scelta della razza: è stato appurato infatti che alcune razze feline sono in grado di produrre meno Fel d 1. Attenzione però nessuna razza di gatto è completamente non allergenica, per questo si parla di gatti ipoallergenici e non anallergici. Infatti tutti i gatti producono l'allergene Fel d 1, per cui tutte le razze di gatti possono potenzialmente scatenare allergie, alcune però, producono questa proteina molto meno di altre. Un’altra informazione utile che può guidare la vostra scelta è che i gatti maschi tendono a produrre più proteina Fel d 1 rispetto alle femmine e che i gatti castrati e/o sterilizzati tendono a produrre questa proteina molto meno rispetto a quelli che non lo sono. Fatte queste doverose premesse ecco la lista delle razze feline cosiddette ipoallergeniche, in coda, invece, sfatiamo un altro mito.

Il gatto siberiano

A prima vista con il suo pelo folto e lungo potrebbe non sembrare adatto per chi soffre di allergie, tuttavia il siberiano perde poco pelo e produce livelli di Fel D1 quasi pari a zero, rendendolo il gatto ipoallergenico per eccellenza. Sono gatti sono molto atletici, forti, ma degli ottimi compagni di gioco e coccole. Hanno bisogno di muoversi molto e di avere una dieta ben bilanciata per evitare l'accumulo eccessivo di grasso. Inoltre, date le caratteristiche del manto, ti consigliamo di pettinarlo spesso per evitare la formazione di nodi e intrecci.

Il blu di Russia

Caratterizzato da un folto manto a doppio strato, il Blu di Russia è un ottimo gatto anallergico sia perché produce meno allergeni sia perché tendono a restare nel sottopelo, vicino alla pelle. Per questo si può dire che è come se li tenesse intrappolati, diffondendoli meno per casa. Prende il nome dal suo pelo, color lavanda alla base e più scuro andando verso la punta. E’ un meraviglioso micio affettuoso dal tipico manto soffice dalla colorazione lucente dal colore blu grigio tendente all’argento, intelligente, elegante e riservato è un gatto molto leale.

Il Bengala

Questo gatto è considerato come uno dei felini più belli dato l'aspetto selvaggio e lo sguardo intenso. è considerato ipoallergenico perché oltre a produrre meno allergene, il pelo del gatto Bengala è eccezionalmente fine, il che significa che richiede meno cure rispetto alle altre razze di gatti. Dal momento che passano meno tempo a leccarsi, i loro peli contengono meno saliva (una fonte di allergeni del gatto) e hanno meno probabilità di essere sparsi in giro. È uno stupendo micio dal mantello maculato, attenzione perché è molto vivace e giocherellone, ha necessità di giocare molto, di saltare e di arrampicarsi, per cui ha bisogno di molte attenzioni e gioco da parte nostra.

Il Devon Rex

Il Devon Rex ha un pelo morbido, corto e riccio. è un ottimo gatto ipoallergenico perchè, come tutte le altre razze presenti il lista, produce meno Fel d1 e nel suo specifico caso perché perde pochi peli, il che significa che può diffondere meno allergeni in casa. Animale molto amabile e affettuoso, adora passare tanto tempo con il proprietario, giocando e ricevendo carezze. Le orecchie, particolarmente grandi, richiedono cura e pulizia costante per evitare l'accumulo di batteri.

… e lo sphynx?

Questo gatto di origine canadese viene comunemente chiamato “nudo” perché sembra totalmente privo di pelo, anche se è più corretto precisare che tendenzialmente si può trovare qualche accenno di pelo nelle sue estremità (orecchie, naso e zampe). Erroneamente, si pensa che il fatto di essere “nudi” renda questi gatti totalmente anallergici. Di fatto, però, se l’allergia, come abbiamo visto, è scatenata dalla presenza della proteina Fel D1 (e non dal pelo dell’animale) è bene optare per altri esemplari. Lo Sphynx, infatti, si lava e si lecca parecchio e adora stare attaccato al padrone. Per un soggetto allergico, quindi, il contatto continuo con la saliva dell’animale e con la proteina Fel D1 va evitato.


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