Oltre al presidio sulle produzioni a marchio Coop, dal 2015 è stato ampliato l'impegno coinvolgendo e responsabilizzando tutti i fornitori di ortofrutta, anche non a marchio Coop. L'ortofrutta è un'area di potenziale maggiore criticità e per questo è stato richiesto di sottoscrivere l'adesione ai principi del Codice Etico, basato sui princìpi degli Standard SA 8000, dell’ILO (International Labour Organization) e dell’ Empowerment femminile delle Nazioni Unite, che contempla una serie di impegni per il rispetto dei diritti dei lavoratori e prevedere l'esecuzione di un piano di controlli a cui non si può venire meno, pena l'esclusione dal circuito. Inoltre abbiamo avviato ulteriori ispezioni sul campo, secondo criteri e piani definiti, e stabilito con i fornitori un prezzo equo perché sappiamo che se si pagano poco gli agricoltori si dà il via ad un circolo vizioso che genera illegalità e sfruttamento, soprattutto in alcune filiere, come quella del pomodoro da trasformazione, dove il rischio di avvelenare il mercato con pratiche scorrette è alto. Con un prezzo più giusto e regole più certe, si può consentire a tutti gli operatori del mercato di organizzare al meglio la produzione, creando una filiera buona e pulita.