Il progetto
Spostarsi ma senza fretta, prendendosi il tempo per guardare il paesaggio che muta forma e colore. Solo in questo modo si può comprendere appieno il senso del trasferimento che, nell’anno de “La ri(e)voluzione”, porta il Festival della Lentezza dalla storica location di Colorno a Parma, teatro dell’edizione 2023, in programma dal 9 all’11 giugno, che avrà tra i protagonisti Mario Calabresi, Antonella Ruggiero, Mauro Pagani e Francesco Costa, solo per citarne alcuni.
Una scelta dettata dalla voglia di nuovi stimoli e contaminazioni che trova casa in una zona molto speciale della città, anch’essa rinata: la Chiesa di San Francesco del Prato tornata a nuova vita grazie alle celebrazioni per Parma Capitale Italiana della Cultura, col suo splendido piazzale su cui si affaccia la Casa della Musica e in cui si innestano le strade punteggiate da tanti altri luoghi della cultura e della socialità. Un salotto buono per ospitare eventi, incontri, laboratori e creare sinergie e collaborazioni, nell’ottica di valorizzare e condividere gli spazi.
Incentrata sul tema del cambiamento e della sua concezione come risultato della congiunzione tra evoluzione e rivoluzione, la rassegna si propone questa volta di riflettere su ciò che determina e definisce la trasformazione di uno stato, al di fuori degli stereotipi e dei luoghi comuni.
Tre le anteprime che punteggiano il percorso di avvicinamento al Festival, che prende il via dal teatro Franco Tagliavini di Novellara (RE), dal 7 all’11 marzo, per poi fare rotta su Colorno (PR) il 7 maggio e approdare al Porto Fluviale di Mezzani (PR) il 21 maggio.
Coop Alleanza 3.0 sostiene il Festival della Lentezza, promosso dall’Associazione Comuni Virtuosi con l’Associazione Turbolenta in collaborazione con il Comune di Parma.
Per informazioni: www.lentezza.org.
Le passate edizioni
L’ottava edizione del Festival della Lentezza, intitolata “La porta accanto”, si è tenuta tra gli splendidi cortili, le sale, il giardino della Reggia di Colorno, con incursioni nei luoghi più insoliti della città, dal 17 al 19 giugno. Durante le giornate del Festival abbiamo ascoltato la poesia di Giovanni Truppi, le storie di Jonathan Bazzi, l’intervista sui diritti di genere all’avvocata Cathy La Torre, e abbiamo fatto un viaggio nella musica con Neri Marcorè.
Anche nel 2021 è tornato il Festival della Lentezza: la settima edizione si intitolava Cosa tiene accese le stelle, ed ha affrontato inevitabilmente l’anno pandemico che abbiamo vissuto, ma con un taglio visionario e positivo. Il Festival si è svolto, nel rispetto delle normative Covid vigenti, tutto in presenza dall’11 al 13 giugno nel consueto scenario del Giardino della Reggia Ducale di Colorno, per una tre giorni di incontri, presentazioni di libri, concerti, spettacoli teatrali, laboratori creativi e attività formative, momenti ludici, mostre fotografiche e performance di danza.
Alla Reggia di Colorno dal 14 al 16 giugno il tempo si è fermato ed è diventato più gentile grazie al Festival della Lentezza, un’occasione per scoprire come il tempo possa aggiustare le cose e trasformarle. È stato questo il tema dell’edizione 2019, sostenuta da Coop Alleanza 3.0: il tempo che aggiusta, come nell’antica arte giapponese del kintsugi, che ricostruiva i frammenti di un vaso rotto con polvere d’oro, trasformando un frattura in un’opportunità. "Aggiustare le cose" è possibile ma dev’essere il rito quotidiano e collettivo di una comunità che usa e non getta oggetti e le persone.
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